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IMAGO

Catalogo collettivo digitale

Opere grafiche fotografiche e cartografiche delle
istituzioni della Regione Emilia-Romagna

Biblioteca Manfrediana

Biblioteca Manfrediana

Riflessioni oltre la solidarietà. Il patrimonio iconografico nel catalogo IMAGO

Come nel 2012 abbiamo di nuovo tremato per il nostro patrimonio
Allora l’Emilia, oggi la Romagna.
E, ancora una volta, siamo qui a riflettere sulle buone pratiche, e sul nostro lavoro quotidiano per la difesa e la messa a conoscenza della nostra memoria.
 

La Manfrediana, come ha saputo ricostruire il suo globo, per non privarsi del gemello di Vincenzo Coronelli, grazie all’AI, ma soprattutto alle competenze e sensibilità al proprio interno, ripristinerà e aggiornerà con determinazione spazi e patrimonio.

Ma, il brivido per la sfiorata perdita dei ‘tesori’ resterà a lungo, e l’aumento della vulnerabilità del nostro capitale ormai un rischio in cocente agguato.

Camus scrisse «mal nommer un objet, c'est ajouter au malheur de ce monde».

Sì, nominare male le cose contribuisce all’infelicità del mondo.

Nominarle erroneamente è una stortura, una distorsione, è snaturamento, finanche ingiustizia.

Non nominarle contribuisce a negarle.

Nominarle significa farle esistere.

Nominarle con parole puntuali per restituirle contribuisce, forse, ad attenuare il pericolo di perderle.

Non serviamo la menzogna, ribadiva il filosofo Brice Parain, non partecipiamo all'infelicità del mondo!

Questo l’incipit per porre l’attenzione sui Cataloghi del nostro patrimonio dove nominare correttamente ‘le cose’ equivale a dare ordine e dipanare complessità, nel segno della piena accessibilità.

Senza l’investimento di chi ha fatto della scientificità del dato il faro di una attività (insieme missione e privilegio) degna di restituire ciò che di più prezioso possiede l’umanità, difficile conseguire risultati.

Ma i documenti non sono una reliquia, vivono nei contesti, originari e derivati, sedimentati, mutati e, nel Catalogo, continuamente rigenerati. Rimbalzano parole e immagini, in un eterno gioco di echi e rifrazioni.

Domanda.

Si può praticare la fedeltà con le parole?

Si può praticare la fedeltà solo con le parole?

Si può praticare la fedeltà con il digitale?

Si può praticare la fedeltà solo con il digitale?

Nel Catalogo il patrimonio è protetto, custodito e conservato, decritto e digitalizzato, ma può, in un attimo, divenire traccia lacerata, separata dal suo originale, da ricucire nel rispetto di vecchi e nuovi contesti.

Per questo i Cataloghi non vanno semplicemente compilati, vanno curati, conoscono momenti di innovazione continua in cui i processi interpretativi avanzano, e momenti in cui occorre ripetere e ritrovare le latitudini del metodo, riepilogare con pazienza il cammino già percorso in modo che da esso si possa trarre nuova linfa per l’innovazione ancora a venire.

Il digitale è oggi una speranza e una incognita, aspettative e timori.

Consultiamo in IMAGO    parte della ricchezza del patrimonio iconografico della Biblioteca Manfrediana, immaginando, per un attimo, che questo poteva essere il solo sguardo rimasto da cui ripartire.

E un po’ come considerare, dopo l’alluvione degli eventi continui e non sempre all’altezza che infestano il nostro presente, la siccità (intesa come sintesi) della sostanza destinata a sopravvivere.

FONDO GABINETTO DISEGNI E STAMPE DELLA BIBLIOTECA

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CATALOGO STAMPERIA E CALCOGRAFIA DI ANGELO MARABINI

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COLLEZIONE ROBERTO E RODOLFO SABBATANI

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COLLEZIONE GIUSEPPE DONATI (scatole di fiammiferi)

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RACCOLTE MUSEO DEL RISORGIMENTO E MUSEO DEL TEATRO

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